MARCELLO

“Marcello”, meglio se pronunciato con sensuale accento straniero, è uno dei nomi più noti e amati del cinema mondiale. È Marcello Mastroianni, invocato da Anita Ekberg ne La dolce vita di Federico Fellini, mentre lei è nella Fontana di Trevi e lui la guarda sornione e distaccato. Splendido, affascinante, elegante esempio di maschio alfa inconsapevole di esserlo, attore per caso che diventa icona senza tempo. Nato nel 1924 e scomparso nel 1996, inizia la sua carriera in teatro, per poi approdare al cinema, doppiato in un piccolo ruolo da Alberto Sordi, poi protagonista di più di 160 pellicole, alcune delle quali tra le più note, amate e studiate della storia del cinema.

Mastroianni ha attraversato il secolo d’oro dell’arte cinematografica con eleganza, distacco, riservatezza ed enorme talento. Tre volte candidato all’Oscar come miglior attore (Divorzio all’italiana, Una giornata particolare e Oci Ciornie), ha vinto 2 Golden Globe, due Premi Bafta, otto David di Donatello, otto Nastri d’Argento, un Leone d’oro alla carriera e per ben due volte è stato miglior attore sia a Cannes che a Venezia. Marcello Mastroianni in numeri. Ma questi numeri parlano anche dei grandi registi con cui ha lavorato e con i quali ha tessuto rapporti ricchi di arte e amicizia: Monicelli, Scola, Fellini, De Oliveira, Michalkov, Visconti, Ferreri… sempre alla ricerca di un personaggio e di una storia che lo distraessero dalla vita. Un uomo bellissimo dal sorriso dolce e leggero, la voce morbida, lo sguardo malinconico, dalla classe innata e moderna, icona senza tempo dello stile italiano nel mondo. Riservato e divo allo stesso tempo, una vita privata di cui non parlava ma che finiva sui rotocalchi di tutto il mondo per i suoi amori. La moglie Flora Carabella da cui ebbe la figlia Barbara e da cui non divorziò mai, e poi Silvana Mangano, Faye Dunaway, Catherine Deneuve che gli diede la seconda figlia Chiara, e poi Anna Maria Tatò sua ultima compagna di vita. L’amicizia profonda con Sophia Loren, con cui più volte ha diviso il set, in film straordinari come Ieri, oggi e domani o Una giornata particolare. Una vita piena, intensa, vissuta con curiosità, la parte più intima e privata piegata a una smania lavorativa che lo trascinava da un film all’altro. “Esisto solo quando sto lavorando ad un film”, diceva Mastroianni, rivelando l’anima divisa in due di un grande artista che ferma il tempo quando recita, per continuare a desiderare di fermarlo ancora.

Mastroianni ha interpretato i ruoli più diversi, dal prete in La moglie del prete e in Todo modo all’omosessuale di Una giornata particolare, dal giornalista tormentato de La dolce vita al marito impotente de Il bell’Antonio, all’alter ego di Fellini in 8 e mezzo,  sempre con lo sguardo e il sorriso di chi ha tutto vissuto e non si stupisce più di tanto, di chi è fuori dal tempo. Come il suo stile unico, classico e moderno insieme, raffinato esempio di minimalismo ancora oggi studiato, copiato, rivisitato e celebrato, come la Sutor Mantellassi, rinomato calzaturificio artigianale che vestiva i piedi di Mastroianni e che ha affidato a giovani designer il compito di reinterpretare le scarpe che realizzava per Marcello, le cui suole sono   impresse per sempre sull’Hollywood boulevard of fame. Oltre ai Rayban Wayfarer in tartaruga, altro oggetto immancabile dello stile Mastroianni è l’orologio, dei marchi più prestigiosi, mai banale o appariscente, spesso con elegante cinturino in pelle. Il suo Patek Philippe, il Rolex Datejust in La donna della domenica, il Vyler Vetta in 8 e mezzo di Fellini, come nella celebre foto che ritrae Mastroianni mentre legge un giornale al bar durante una pausa del film. Una foto iconica, sempre attuale, che la Vetta ha recentemente riutilizzato per rilanciare il marchio e la sua italianità attraverso grandi personaggi che hanno indossato i segnatempo della maison. Più modesto ma pieno di significato l’orologio d’argento appartenuto al padre che l’avvocato interpretato da Mastroianni regala al figlio Massimo Troisi in Che ora è di Scola, un oggetto umile che li riavvicina in un gioco infantile, che ora è, appunto. Già stanco e malato, negli ultimi anni di vita Mastroianni gira l’Italia con una tournée trionfale in Le ultime lune, in cui ritorna all’amato teatro. Al termine di una rappresentazione a Bologna, sul palco per gli applausi, mostra l’orologio al pubblico e dice: “È ora che ve ne andiate”. Ma restano tutti lì, in piedi a celebrare uno dei più grandi attori di sempre.

September 1987, Rome, Italy — Italian actor Marcello Mastroianni sits on a beach in Rome. — Image by © Julio Donoso/Sygma/Corbis

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