Intervista a Jean Christophe Babin, CEO Bulgari

08 luglio 2019

Jean-Christophe-Babin-CEO-BulgariLa Clessidra 1945: Il mondo dell’orologeria è in evoluzione, ci sono mercati nel mondo su cui puntate maggiormente?

Jean Christophe Babin: Ci concentriamo equamente su tutti i mercati: America, Cina ma anche Italia ovviamente. Seduttori è un orologio universale, che si colloca per un utilizzo quotidiano, caratterizzato da un certo classicismo; grazie alla modernità di Serpenti ci aspettiamo un’accoglienza globale in generale; e per quanto riguarda Octo abbiamo ottime aspettative soprattutto nel mercato dei cronografi – e soprattutto per il mercato cinese – che non è mai stato molto attratto da questa tipologia di orologi per via dello spessore, poiché viene ritenuto poco elegante. Sono molto interessati alle complicazioni, che rappresentano grande qualità, quindi con il nostro nuovo Finissimo Crono pensiamo di avere un orologio elegante, discreto sul quadrante, sottile e che possa fare molto su mercati come quello cinese.

L.C.: Il prossimo anno il SIHH e Baselworld saranno temporalmente unite. Reputa che come periodo (fine aprile/inizio maggio) sia corretto oppure troppo avanzato nell’anno?

JCB: Le due fiere SIHH e Baselworld unificate nel prossimo anno (fine aprile/primi di maggio) sono un periodo molto lungo e molto avanzate come periodo. Se le date fossero state anticipate avrebbero incontrato maggiormente la nostra sequenza commerciale, poiché prima si incontrano i partners concessionari e prima si riesce ad effettuare una programmazione corretta. Fra la chiusura di Baselworld 2019 e il prossimo anno ci sono 16 mesi, che è un intervallo di tempo lunghissimo, quindi si dovrà pensare a eventi alternativi nel mezzo.

L.C.: Ricerca e sviluppo sono un binomio essenziale nella realizzazione dei vostri prodotti. In futuro introdurrete altri materiali innovativi?

JCB: Il materiale in sé non è necessariamente una finalità. La scelta del monocromatismo è stata una scelta per differenziarci, oltre ovviamente a spessore e sagoma geometrica. Non volevamo e non possiamo giocare sui colori col quadrante, quindi abbiamo focalizzato la nostra attenzione al carbonio, che apporta un certo nero organico al grigio del titanio o alla ceramica. Per noi non è quindi tanto il materiale che conta ma quello che il materiale stesso può conferire all’orologio, differenziandolo dal monocromatismo. In futuro potremo introdurre altri materiali purché siano complementari alle tonalità già sviluppate.

L.C.: Il prossimo anno ambite al sesto record del mondo?

JCB: Non necessariamente. L’obiettivo primario per noi è l’eleganza contemporanea. Se, strada facendo, creando qualcosa di nuovo, ci si accorge di avere la possibilità di raggiungere un record del mondo importante, allora tanto meglio, ma fondamentale per noi è essere ricordati come Maison che introduce nuovi orologi simbolo di eleganza contemporanea. Ossia una nuova generazione di segnatempo.

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