Gemme e pietre UNCONVENTIONAL

Gioie e Gioielli da La Clessidra #6 2018

07 gennaio 2019

Come nei grandi parchi del Sudafrica e della Tanzania a dominare la scena naturale sono i cosiddetti “Big Five” – leone, elefante, leopardo, rinoceronte e bufalo – così pure nell’altrettanto affascinante panorama della gioielleria ci sono dei protagonisti assoluti che con la loro luce e il loro colore abbagliano gli occhi di chi guarda e mettono in ombra tutto il resto. O meglio così era fino a qualche tempo fa, quando i “Big Three” – rubini, smeraldi e zaffiri – accentravano su di sé tutta l’attenzione della fine jewelry (parlando di pietre colorate). Ma da qualche tempo a questa parte le cose stanno cambiando, almeno in parte. Se le tre gemme più prestigiose (a cui possiamo aggiungere la tormalina paraiba che recentemente, per prezzo e interesse, ha raggiunto le top 3) continuano ad essere protagoniste del settore e delle aste più esclusive, altre pietre meno note e convenzionali stanno conquistando il favore e l’attenzione dei designer e del pubblico. Le nuove tendenze della gioielleria, infatti, guardano con interesse oltre il conosciuto e il tradizionale e si lasciano ispirare non solo dalle gemme in sé, ma anche dalla loro storia, dalla loro natura alternativa e dalla sostenibilità di una scelta diversa da condividere con il cliente.

©Jacqueline Cullen

Non si tratta certo di new entry, ma di nomi decisamente meno comuni nel dizionario della gioielleria che però stanno conquistando il loro spazio nelle collezioni più prestigiose e nelle vetrine: dal padparadscha dalle sfumature rosa, alla clinohumite giallo-bruna, dal rosa delicato della morganite, alla verde malachite, dalla crisocolla bluastra al quarzo rutilato con le sue originalissime inclusioni. E poi il diaspro, l’agata dendritica, il Gold Sheen Sapphire, per un lungo elenco di gemme e pietre, preziose o semi-preziose che le nuove tendenze della più raffinata produzione gioielliera stanno portando alla ribalta. Eccone tre magnifici esempi decisamente non convenzionali.

Cartier

Nella recente collezione Coloratura la Maison ha voluto davvero stupire il proprio pubblico attraverso una vera e propria avventura sensoriale nel mondo delle pietre colorate. Con una chiara ispirazione che viene da Oriente e la volontà di rappresentare tutte le sfumature che descrivono la varietà delle culture e delle tradizioni, Cartier gioca con una palette cromatica davvero incredibile e originale, attingendo a pietre anche inusuali, come la magnifica e accattivante morganite, una varietà di berillo la cui colorazione delicata è dovuta alla presenza di minime tracce di manganese.

Tamara Comolli

La creativa designer tedesca ha una vera passione per la ricerca delle gemme rare e per la valorizzazione della loro storia unica. Tra i nuovi gioielli casual-luxury appena presentati da Tamara Comolli, spiccano originalissime parure di bracciali, collane e anelli realizzati con diaspro marino, una novità assoluta per il mondo della fine jewelry. La collezione Ocean Jasper presenta pezzi sempre unici e diversi, grazie ai colori, alle sfumature e ai motivi di queste pietre, provenienti da un’area remota del Nord del Madagascar. Il diaspro marino, un quarzo sedimentario di origine vulcanica che dall’incontro con l’Oceano trae i suoi disegni incredibili, viene raccolto con pazienza durante la bassa marea, selezionato e lavorato per il brand da esperti tagliatori e incisori del Madagascar.

Jacqueline Cullen

Un’altra designer originalissima, questa volta inglese, trova ispirazione nel colore che assorbe e trattiene ogni tonalità della luce, il nero, e in un materiale decisamente non comune, il Whitby Jet, che trasforma l’absolute black in materia per stimolare la creatività. Jacqueline Cullen nel suo atelier dà vita a creazioni gioielliere davvero spettacolari nella loro essenziale e geometrica bellezza, intagliando a mano quello che in italiano è conosciuto come giaietto o ambra nera: una lignite (la qualità migliore quella di Whitby nello Yorkshire) utilizzata in gioielleria fin dall’epoca dell’Impero Romano, tornata di moda in età vittoriana e poi nei Ruggenti Anni Venti negli USA. Abbinato all’oro e ai diamanti neri regala suggestioni davvero uniche nel mondo della fine jewelry.

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