ALTA GIOIELLERIA A PARIGI

Parigi si conferma, come da tradizione, il palcoscenico prescelto dalle più importanti Maison internazionali per presentare le loro ultimissime collezioni di Alta Gioielleria all’interno dell’affascinante cornice delle sfilate Alta Moda.

Colore, sperimentazione e innovazione tecnologica, suggestioni di linee e volumi che rimandano ad un futuro prossimo senza dimenticare il passato: questi sono alcuni degli elementi stilistici che caratterizzano quattro tra le straordinarie ed emozionanti collezioni presentate a Parigi lo scorso luglio durante la settimana della haute couture parigina.

BOUCHERON
Carte Blanche Holographique

L’ultima fatica di Claire Choisne, Direttore Creativo della Maison Boucheron, è un trionfo di luce in tutte le sue sfaccettature. “Iridescenza” è la parola chiave che collega i nove capitoli della collezione Carte Blanche – Holographique.
La collezione, infatti, traduce in creazioni uniche il rifrangersi della luce, il suo scomporsi in molteplici riflessi – donando ai gioielli l’effetto “olografico” che da’ il nome alla collezione.

Carte Blanche – Holograhique è composta di nove set, ognuno dei quali presenta venticinque pezzi unici. Il gioco della iridescenza viene messa in risalto dai maestri orafi dell’atelier parigino, che si sono superati nell’esaltare l’iper-pigmentazione delle pietre. Il set Opalescence vede gli opali protagonisti. Composto da un mono orecchino e un importante sautoir, quest’ultimo di sviluppa attorno ad un opale etiope, di taglio ovale, di 71,69 carati, che costituisce il corpo di un pesce betta il quale, sinuoso, sembra risalire una corrente di finissimi grani in opale iridescente. Il pezzo può essere rimosso dal sautoir e indossato come spilla.


Gli opali sono nuovamente protagonisti, assieme alla madreperla bianca e ai diamanti, nel set Ondes, mentre nel set Illusion la loro importante dimensione attira lo sguardo e amplifica il gioco dei riflessi in tre anelli imponenti, che richiamano le sfaccettature cromatiche della gemma attraverso gemme multicolore incastonate tutto attorno alla pietra centrale.
Il set Chromatique celebra la natura con anelli ricostruiti scansionando in 3D corolle vere, petalo per petalo, ricreandone così volumi e linee in maniera fedelissima agli originali. I dettagli sono modellati in ceramica (molto resistente e difficile da lavorare), e i petali sono spruzzati ad alta temperatura con micro particelle di metalli preziosi, fissate a strati, che creano un riverbero unico. Un effetto olografico raffinatissimo.


Muovendosi nella collezione, troviamo sorprendenti modi di rendere il colore. Come nel set Faisceaux,  che lavora il cristallo di rocca in modo da rivestire la scocca di diamanti in un gioco di sovrapposizioni e trasparenze materiche. Spigoli e linee vive sprigionano bagliori fiammeggianti – un “fascio” di luce quasi laser. I volumi continuano ad essere importanti nel set Halo, in cui la trasparenza del cristallo di rocca viene rivestita da un sottile strato olografico in modo da darle l’iridescenza di una bolla di sapone. Una fragilità solo apparente, accentuata dai diamanti, che sottolineano volumi e proporzioni del collier, bracciale e anello del set in maniera architettonica e definita.


La tradizione Boucheron viene ripresa con il motivo della collezione Serpent Bohème, reso nel set Laser tramite la ceramica pigmentata – materiale che ha guidato la scelta delle pietre nel set. Sono quindi le acque-marine taglio goccia che adornano, con il loro azzurro profondo, il collier, gli orecchini e l’anello, nella fusione della ceramica e i diamanti.


Se il set Prisme già nel nome ci riporta alla rifrazione della luce, l’ultimo set, Holographique, chiude la collezione in modo stupefacente. Il masterpiece è il collier, composto da fini lame di cristallo, tagliate nel momento in cui la luce del sole invadeva l’atelier. La luce ha guidato il processo creativo, dando vita ad un pezzo avant-garde.

CARTIER
Sixième Sense

La collezione Sixième Sense di Cartier si percepisce con i sensi, istintivamente. Non ha bisogno di troppe spiegazioni. Sono gioielli, questi, che propongono emozioni personali e immediate, che scaturiscono dalle personali intuizioni di chi li ammira.

La collezione offre pezzi ognuno caratterizzato da una forte connotazione stilistica e di coloritura che diventano unici nella loro espressione di saper fare e di ricerca sia stilistica che gemmologica. Forte richiamo della tradizione orafa di Cartier e della costante ricerca per gemme eccezionali – per caratura e intensità del colore.

Il collier Meride cattura lo sguardo e lo guida in un labirinto tridimensionale in bianco e nero. Il bianco dei diamanti e del cristallo di rocca si unisce al nero dell’onice, strutturati in modo sfalsato seguendo la geometria pura che richiama l’Art Deco. Il collier presenta così un senso di profondità unica, e riafferma uno dei codici stilistici che contraddistingue Cartier sin dagli anni ’10 del ‘900.
L’anello Parhelia, invece, si espande attorno ad uno zaffiro taglio cabochon da 20,51 carati, circondato da parentesi disegnate da diamanti e smeraldi, il tutto profilato dall’onice. Un movimento di colore intenso che si irradia dal centro verso l’esterno come in onde che arrivano a vestire tre delle cinque dita della mano. Il pezzo centrale può essere rimosso dalla montatura ed essere indossato come spilla.

Il collier Pixelage ritorna, anche lui, ad un tema caro a Cartier, e storico: il manto del suo animale simbolo, la pantera. Ritorna l’onice, che punteggia il bianco, il giallo e l’arancio dei diamanti, tutti in oro giallo. Sempre al centro delle creazioni Cartier dal 1914, la pantera non cessa di ispirare e di essere reinterpretata, dalle esecuzioni naturaliste a quelle più intensamente grafiche. Il collier Pixelage traduce il manto del felino come un insieme di pixel e lo comunica seguendo linee fortemente geometriche e scandite. Linee che si congiungono al centro del disegno a V attorno a tre topazi taglio smeraldo del peso totale di 27,34 carati. Un collier che, nonostante l’apparente rigidità delle linee, mantiene un comfort e morbidezza assoluti una volta indossato.
Il collier Alaxoa porta l’intensità del verde degli smeraldi al centro della composizione artistica. L’intensa ricerca gemmologica ha permesso di riunire, per questa creazione eccezionale, grani di
smeraldo uniformi per intensità di colore, regolarità e simmetria. Il collier è stato realizzato seguendo la tecnica della infilatura, che fa parte del patrimonio artigianale di Cartier. Gli smeraldi sono quindi stati infilati a formare fili – oltre ottanta in totale – con estrema attenzione, a causa delle piccole dimensioni degli smeraldi e la brevità dei fili stessi. I fili di smeraldi vengono poi fermati da ponti in oro, così da metterli in posizione secondo il disegno e non perdere i preziosi grani. Il collier colpisce per intensità di colore e per la morbidezza delle frange di smeraldi, punteggiati qui e là dalla luce dei diamanti bianchi.


Bianco assoluto, invece, per il collier Coruscant, che presenta sei diversi tagli di diamante – kite, ottagonale, smeraldo, triangolare, baguette e brillante – tutti certificati D IF e E IF (il massimo della
purezza e del colore) e ciascuno con un fuoco unico. In particolare, tre diamanti eccezionali vivono al centro del collier: un diamante taglio kite da 3 carati, un diamante taglio ottagonale da 1,62 carati e uno taglio smeraldo da 1,54 carati.
Infine, l’anello Phaan porta in trionfo nuovamente il colore, questa volta il rosso di un rubino da 8,20 carati. La struttura a piani dell’anello ha permesso l’incastonatura di un diamante taglio rose da 4,01 carati al di sotto del rubino, sublimandone l’intensità del colore.
Un’audacia stilistica che rende l’anello multidimensionale e fuori dagli schemi.

LOUIS VUITTON
Bravery

Un’occasione importante segna il ritorno di Louis Vuitton sul palcoscenico dell’alta gioielleria: la celebrazione del bicentenario del Marchio.
La collezione Bravery interpreta, infatti, le icone grafiche della Maison e le trasforma in gioiello. Novanta creazioni emblematiche che celebrano e ritracciano la vita straordinaria di Louis Vuitton in maniera sublimata e metaforica.


La collezione prende nome e traduce il “coraggio” che Louis Vuitton ebbe quando lascia, ancora ragazzino, il Jura, nel 1821, per cercare fortuna a Parigi. Francesca Amfitheatrof, Direttore Artistico Orologi e Gioielli di Louis Vuitton, disegna i simboli di quello che è una sorta di viaggio iniziatico che ha forgiato il destino dell’uomo Vuitton, facendolo diventare uomo simbolo del lusso contemporaneo.

Ogni gioiello della collezione Bravery segue una parola chiave, che a sua volta rappresenta un elemento del viaggio e del destino dell’uomo Louis Vuitton. I collier restano senza dubbio le creazioni più spettacolari,  come nel caso del La Constellation d’Hercule, un tributo alla costellazione visibile alla data della nascita di Louis Vuitton, il 4 agosto 1821. Un collier dalla forma organica e opulento nel suo
genere, grazie ai suoi 209 carati in tanzanite, 50 carati in opali australiani e quasi 34 carati di tsavoriti – illuminati da diamanti tagliati riprendendo il fiore e il monogramma a stella di LV.


Il collier Arrow rappresenta, invece, la metafora del viaggio di Louis Vuitton, e riprende graficamente l’iconica V del marchio, che ospita rubini, zaffiri e diamanti. La V si allunga verso il decolleté con un diamante taglio Fiore Monogram di 2,61 carati, D IF Type IIA e un sontuoso zaffiro dello Sri Lanka di oltre 26 carati. Spettacolare, il collier Le Mythe si articola su tre livelli: tre collier in uno, definiti da tre gemme taglio cabochon di rara bellezza – uno zaffiro dello Sri Lanka da 19,70 carati, uno smeraldo colombiano da 8,64 carati e un secondo zaffiro del Madagascar da 7,11 carati. Il collier, masterpiece della collezione, è a dir poco versatile, potendolo indossare in ben dodici modi differenti, e ha richiesto oltre 1.300 ore di lavorazione da parte degli orafi artigiani che lo hanno creato.

Il rosso passione caratterizza il set La Passion. La maglia a rete in oro bianco e diamanti esalta una collezione di settantacinque rubino taglio brillante. Le tre gemme centrali, provenienti dal Mozambico, pesano 5,03, 3,52 e 2,24 carati. Una cascata di colore che termina con un diamante taglio LV Star Cut da 3,29 carati racchiuso dall’oro bianco modellato torchon e tempestato di diamanti.

PIAGET
Extraordinary Lights

Piaget chiama la luce. Tema ricorrente che si sviluppa nelle collezioni alta gioielleria della Maison, oggi la luce diventa “straordinaria”, dando il nome alla collezione Extraordinary Lights.

Una luce, quella dell’aurora boreale, che ha ispirato la creazione di tre set di alta gioielleria che guidano lo spettatore in uno spettacolo di onde luminose, incantevole e magico, tradotto in creazioni eccezionali per fattura e contrasti di colori. Tre capitoli che raccontano una storia di luce.

Il primo capitolo, Festive Lights, crea attesa e anticipazione. Piaget immagina lanterne che iniziano ad innalzarsi nel cielo, e traduce la luminosità soffusa in un gioco di diamanti bianchi e gialli reso dal set Blissful Lights. Il collier centra un diamante fancy intense yellow da 10,12 carati taglio radiant, che massimizza la rifrazione della luce. Il diamante centrale può essere montato ad anello grazie ad
una speciale montatura appositamente studiata.
Seguendo il gioco di luce delle lanterne, evocate nella narrazione della collezione, il diamante giallo cede il posto al rubino, protagonista del set Blazing Night. Il collier vede quindi dodici rubini del Mozambico, incastonati a disegno “starbust”, circondati dai diamanti più puri.
Il secondo capitolo della narrazione si intitola Magic Lights, e ci trasporta nello spettacolo delle luci boreali. Ecco, quindi, che il set Magical Aurora si tinge di verde: al centro del collier un magnifico smeraldo colombiano da 16,84 carati, dalla straordinaria trasparenza, rende omaggio alle luci dell’aurora boreale. Il set Gloaming Illuminations, invece, gioca con i toni del rosa e del lilla grazie ad una cascata di ventisette zaffiri che passano dal rosa arancio del Padparadscha ai toni delicati del rosa, violetto e celeste.
Il terzo e ultimo capitolo della collezione, Infinite Lights, ci accompagna alla chiusura di uno spettacolo naturale che rapisce l’immaginazione. Il buio inizia a riappropriarsi del cielo stellato, e i colori delle gemme traducono l’incupirsi della luce.
Il set Extraordinary Lights presenta un collier che esprime la transizione della luce in una combinazione di colori che unisce il giallo del diamante al blu dello zaffiro, passando dal rosso dello spinello, in una cornice di diamanti bianchi e di granati. Anche questo collier può essere indossato in molteplici modi e con diverse lunghezze – un collier “giorno-notte” che permette il massimo della versatilità.
Quattro collezioni di alta gioielleria straordinarie, che presentano luci e colori, sfide artistiche e tecniche e qualità a livelli altissimi per celebrare, ancora una volta, la maestria e la delicatezza di lavorazione degli atelier orafi, e la visione artistica delle grandi Maison.

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