L’ALTA GIOIELLERIA SPLENDE DI NUOVA LUCE

IL GOTHA DELL’ALTA GIOIELLERIA HA PRESENTATO NUOVE ED ECCEZIONALI CREAZIONI. SULLO SFONDO, PARIGI E LA SETTIMANA DELLA HAUTE COUTURE, E ALTRE LOCATION ESCLUSIVE.

L’alta gioielleria è affascinante. Racconta storie ed esprime la propria anima preziosa e creativa in modi sempre diversi, inattesi e sorprendenti.
Immergersi nel mondo dell’alta gioielleria significa partire per un viaggio emozionale che ci conduce in terre sublimi – dove con ‘sublime’ si vuole intendere il concetto romantico di luoghi distanti nel tempo e nello spazio; luoghi sconosciuti ma affascinanti, che ci attirano e catturano la nostra immaginazione.
O, ancora, un viaggio che ci porta nella meraviglia di pietre eccezionali, rare. Gemme che dettano le linee e i volumi del gioiello. Gemme che, per trovarne di uguali, possono servire mesi, se non anni. Si viaggia nel tempo, con l’alta gioielleria, come quando epoche lontane, con i loro estri, ispirano creazioni contemporanee.
Si viaggia anche nel cuore di un elemento stilistico, che spesso viene definito ‘iconico’ perché, al solo vederlo, già sappiamo di chi stiamo parlando.

Sono queste le strade che si sono snodate all’inizio di questo 2020 durante appuntamenti speciali che hanno trasportato il pubblico in mondi meravigliosi, suggestivi e incantati.

BOUCHERON

UN COLLIER SENZA TEMPO REINTERPRETATO

 

Il collier Point d’Interrogation è una di quelle creazioni definite ‘iconiche’ che, immediatamente, ci portano nel mondo Boucheron. Creato per la prima volta nel 1879, il collier ha attraversato il tempo e lo spazio reinterpretandosi in maniera contemporanea, tenendo il passo dello stile della donna che lo indossa.
Claire Choisne, direttrice creativa presso la Maison, sintetizza così l’anima stilistica del collier: “L’apparente semplicità del girocollo e il motivo decentrato rappresentarono una rottura totale con la sottile armonia che si trovava comunemente nella gioielleria naturalistica del tempo [come per esempio nei gioielli in stile Art Nouveau n.d.r.]. Prosegue Choisne: “questo approccio stilistico, basato sull’asimmetria, la profusione e l’estetica delle linee curve, è stato rinforzato da un’impresa tecnica che è stata completamente innovativa nella gioielleria: l’assenza di ogni chiusura, che consente alle donne, se lo desiderano, di indossare i propri gioielli da sole, senza l’aiuto di un’altra persona.”

Ecco allora che, nel 2020, Boucheron riedita il collier Point d’Interrogation presentando otto nuove interpretazioni che sottolineano, ancora una volta, la semplicità essenziale delle linee e l’opulenza del motivo centrale.
La pièce de résistance della collezione è sicuramente il collier Plume de Paon, che cattura gli sguardi grazie al suo motivo, naturale e attentamente studiato, le sue forme realistiche e la sua flessibilità. Il collier è interamente vestito della luce dei diamanti taglio rose, triangolo, brillante e baguette; le gemme incastonate secondo tecniche antiche, che Choisne ha voluto replicare nel modo più fedele possibile. In oro rosa, con al centro della ‘piuma’ una tormalina rosa da 12,41 carati, è il collier femminile per eccellenza.

BULGARI

UN VIAGGIO IN ORIENTE

Bulgari, collezione Jannah. Sautoir Fiore di Smeraldo

Ci sono legami, tra luoghi, tra persone, che assumono un significato profondo, nel tempo. È questo che lega due città, Roma e Abu Dhabi, e due persone, Lucia Silvestri, direttrice creativa di Bulgari, e la principessa Sheikha Fatima bint Hazza bin Zayed Al Nahyan. Due donne accumunate da tanto, da storie personali e dalla visione della vita. Due mondi così lontani, ma così vicini, uniti dall’amore per la bellezza e la famiglia, dall’amore per la vita.
Da questo sodalizio spirituale tutto al femminile nasce la collezione di alta gioielleria Jannah, che è stata presentata per la prima volta lo scorso 10 Febbraio presso il nuovissimo museo Louvre di Abu Dhabi. Una collezione di nove creazioni esclusive di proprietà della principessa Fatima, insieme a ventisei design esclusivi, sono stati mostrati al pubblico. Tra loro, pezzi unici ed eccezionali, come il “collier poncho”, un anello-bracciale che rievoca l’atmosfera delle Mille e una Notte e uno specialissimo sautoir. Tutti gioielli uniti da un fil rouge creativo delicato: un fiore a cinque petali.
Il sautoir nasce dal desiderio della Principessa Fatima di omaggiare la sua amata nonna con un oggetto speciale. Il pendente riprende le linee armoniose del fiore a cinque petali che adorna i soffitti in marmo di Carrara della Grande Moschea di Abu Dhabi. Al suo centro, uno splendido smeraldo colombiano, a taglio cuscino, da 13,38 carati, il cui splendore è sottolineato dalla madreperla e dai diamanti. Sul retro, toccante, è inciso in arabo il nome del nonno della principessa, Zayed. Dal gioiello sentimentale al gioiello-tendenza, Bulgari presenta l’anellobracciale. Un pezzo classico della tradizione araba che diventa simbolo del legame tra Oriente e Occidente. Con la loro struttura fluida, adornano il polso e la mano femminile con grazia ed eleganza delicate. Lanciato per la prima volta con la collezione Fiorever, il collier poncho diventa subito pezzo centrale dell’alta gioielleria Bulgari. Riproposto nella collezione Jannah, il collier veste il busto con il suo delicato intreccio di oro impreziosito dalle gemme preziose, che ha richiesto quasi 1.500 ore di lavoro da parte di un solo orafo artigiano, destinata a diventare un trend.

CHANEL

IL TWEED DIVENTA GIOIELLO

Quando un tessuto diventa non solo prezioso, ma gioiello vero e proprio.
Questa è la sfida che l’Atelier de Haute Joaillerie della Maison parigina ha raccolto, e vinto. La collezione Tweed de Chanel declina la lavorazione del tweed attraverso quarantacinque creazioni uniche che rendono perfettamente la vitalità del movimento del tessuto.
Gli artigiani orafi della Maison hanno quindi vinto la sfida mettendo a punto tecniche di lavorazione innovative che hanno addomesticato il metallo e hanno saputo restituire l’irregolarità del tweed che Gabrielle Chanel tanto amava.
Oro, diamanti, perle e zaffiri si intrecciano dando vita a gioielli dall’incredibile effetto texture. Gioielli superbi, non solo per lavorazione, ma anche per originalità creativa, le cui linee rinforzano il potere grafico di onde ‘tessute’ esclusivamente a mano.
Il pregio dei gioielli della collezione Tweed de Chanel risiede proprio nel saper ricostruire la profondità e la ricchezza del tweed tramite un oro che appare ‘filato’ e ‘lavorato’ in gioielli che si indossano con lo stesso comfort e morbidezza di una creazione couture della Maison.
Ogni gioiello, infatti, è stato smussato all’estremo per ridurre le asprezze della grana, così da renderlo morbido al tatto.
Un tweed ornato da diamanti e gemme preziose. Così un tessuto diventa prezioso, per esprimere tutta la forza, creatività e abilità tecnica della Maison Chanel.

CHOPARD

LE PIETRE PRIMA DI TUTTO

Chopard, altro nome storico e illustre dell’alta gioielleria, è da sempre noto per la sua maestria tecnica e la sua creatività. Con la nuova collezione di alta gioielleria, Exceptional Gemstones, Chopard mostra che cosa significa saper scegliere le gemme più preziose – per colore, caratura, purezza.
Un ensemble di pietre davvero eccezionali, per la prima volta riunite in un’unica collezione di magnifiche creazioni orafe, e riunite nel tempo da Caroline Scheufele, co-presidente e direttrice artistica della Maison.
La pietra regina della raccolta è il diamante. Ben quattro diamanti sono classificati di colore D-F e D-IF (Flawless e Internally Flawless) e di tipo IIA – il massimo livello di purezza, per l’assenza di azoto e di bora nei cristalli. Questi capolavori della natura danno vita ad una splendida coppia di orecchini a goccia.
Altra gemma, anch’essa molto ricercata dai collezionisti, è il diamante fancy, cioè colorato. I diamanti colorati sono estremamente rari. Solo infatti un diamante ogni 10.000 trovati in natura presenta colore. Chopard offre quindi un diamante fancy vivid yellow (dove ‘fancy vivid’ è il grado più intenso di colorazione, quindi il più apprezzato, in tutti i sensi del termine) da 33,26 carati a taglio smeraldo, che viene illustrato incastonato al centro di uno splendido collier di diamanti.
Altre gemme, forse meno usuali, ma ugualmente magnetiche, hanno il loro ruolo nella collezione. Come un opale nero cabochon da 26,44 carati e una rara tormalina Paraiba da 34,63 carati dall’intenso colore turchese. Pietre importanti, che Chopard ha voluto omaggiare di montature e linee essenziali, che servissero al meglio la loro assoluta bellezza.

LYDIA COURTEILLE

VIAGGIO ALLA CORTE IMPERIALE DEGLI ZAR

Lydia Courteille, estroversa anima creativa dell’alta gioielleria parigina, ci porta, con la sua ultima collezione La Chambre d’Ambre, nei pressi di San Pietroburgo, nel palazzo imperiale di Tsarkoe Selo.
Nel palazzo si trova la favolosa Camera d’Ambra, un gioiello a dimensione architettonica dal valore inestimabile. La Camera d’Ambra, infatti, ha le pareti interamente rivestite dalla preziosissima resina. Progettata tra il 1701 e il 1711, e inizialmente installata nel Castello di Charlottensburg a Berlino, la camera fu denominata ‘l’ottava meraviglia del mondo’.
Donata allo zar di Russia, Pietro I il Grande, dalla Prussia nel 1716, venne installata da sua figlia, la zarina Elisabetta, prima nel Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo e, successivamente, nel Palazzo di Caterina a Tsarkoe Selo. La camera fu rubata, come tante altre opere d’arte, dall’esercito nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, che smontò i pannelli in sole 36 ore. Da allora, della Camera d’Ambra non si ha più notizia, se non per qualche frammento riemerso in collezioni private. Grazie però all’impegno del governo sovietico, la Camera d’Ambra è stata ricostruita sulle basi di disegni e fotografie.
Iniziati nel 1979, i lavori sono ripresi nel 2003 grazie a una donazione milionaria, e la Camera d’Ambra è ritornata in tutto il suo splendore nello stesso anno. La Camera d’Ambra, con la sua opulenta ricchezza, è il simbolo di una corte, quella imperiale di Russia, ugualmente ricca e opulente. Il potere doveva essere rispecchiato dallo splendore dei gioielli e delle stoffe, e l’abbondanza e importanza delle pietre non era mai troppa. L’imperatrice Caterina la Grande, questo, lo aveva capito bene. Per lei, agli occhi dei monarchi europei, il possesso di una collezione di gioielli importante valeva tanto quanto l’avere un grande esercito.
La Camera d’Ambra incarna lo splendore della corte imperiale russa. Le sue calde tonalit vengono riprese nei gioielli della omonima collezione di Lydia Courteille: opali di fuoco, citrini, diaspri rossi, zaffiri gialli e calcedoni. L’oro giallo e il titanio aggiungono quel calore e sfavillio che richiama le colonne barocche dorate della Camera. I dettagli in micro-mosaico richiamano gli antichi mestieri d’arte.
Gli orecchini chandelier visualizzano gli splendori e i fasti di una corte che, oggi, sembra appartenere ad una favola.

Lydia Courteille, Chambre d’Ambre. Collier micro-mosaico in oro giallo, zaffiri gialli e arancio per 5,73 carati, citrini, granati, calcedoni, due opali rossi e un diaspro.

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