LUNEDÌ 26 OTTOBRE SI APRE A NUORO LA MOSTRA “CENTO ANNI DA ROSAS 1945”

22 ottobre 2020

Un secolo di storia d’Italia e della Sardegna, dal Ventennio all’emergenza Covid, attraverso le prime pagine de La Nuova Sardegna e de L’Unione Sarda. Madrina sarà Elvira Serra, una delle firme del Corriere della Sera.

Nuoro, 21 ottobre 2020 – Il conto alla rovescia sta per scadere: lunedì 26 ottobre si aprirà presso la Stazione ferroviaria di Nuoro la mostra Cento Anni da Rosas 1945. Il percorso espositivo, unico nel suo genere, riproduce una scelta di prime pagine e pagine interne de La Nuova Sardegna e de L’Unione Sarda oltre che dei loro “spin off” temporanei quali L’Isola o La Fionda, dal 1920 al 2020, proponendo al visitatore una carrellata “in diretta” coi grandi eventi mondiali, italiani e sardi dell’ultimo secolo: dai patti lateranensi alla seconda guerra mondiale, dal trattato di Roma allo sbarco sulla Luna, dall’attentato a Kennedy a quello a Giovanni Paolo II, dal caso Moro alle Torri Gemelle sino all’attuale pandemia, prima vera emergenza sanitaria globale nella storia dell’umanità.
Con questa mostra la famiglia Rosas, nota a Nuoro e in tutta la Sardegna per il proprio business nel settore della gioielleria, intende celebrare il suo secolo d’attività, avendo il capostipite aperto il primo punto vendita proprio nel 1920 a Cagliari. Oggi, oltre al concept store Casa Rosas, il negozio di Fabio Rosas e di suo figlio Marco si chiama Rosas 1945, da cui il titolo della mostra.

La mostra
L’approccio è storiografico e giornalistico insieme: il curatore Stefano Ferri, giornalista, autore di romanzi storici ed esperto in comunicazione, ha scelto gli eventi come si farebbe per i capitoli di un libro di storia contemporanea. La mostra li propone nella freschezza e nella drammaticità del linguaggio con cui venivano descritti quando erano ancora fatti di cronaca. L’area espositiva sarà allestita fino a domenica 8 novembre in un salone della stazione ferroviaria di Nuoro, gentilmente concessa dall’ARST (L’azienda regionale sarda trasporti), crocevia di persone, uno dei cuori pulsanti della città, scelta proprio in funzione di queste caratteristiche. Resterà aperta ogni giorno dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Verranno coinvolte tutte le scuole della provincia, così da dare ai giovani e ai giovanissimi l’occasione unica di “vedere” la storia mentre essa si svolge, come in una macchina del tempo, resa ancor più suggestiva dalle 15 gigantografie di altrettante prime pagine che seguiranno il perimetro del salone.

Completa il repertorio un’antologia di foto Ansa, molte delle quali inedite, su tre eventi-cardine della nostra storia recente: il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, l’attentato a Giovanni Paolo II e la vittoria della nostra nazionale di calcio ai campionati del mondo del 1982.
Tutte le immagini provengono dagli archivi digitali dei due quotidiani oppure sono state fotografate e digitalizzate in altissima definizione da Roberto Moro, titolare di Photoservice, che ha realizzato anche il layout dell’area espositiva. L’abbellimento floreale è affidato alla ditta specializzata Florgarden di Francesco Carboni. Fra le tante esclusività di questa mostra c’è il fatto che per la prima volta la storia recente italiana verrà vista attraverso gli  occhi della Sardegna, con numerose aree di approfondimento relative agli snodi della cronaca isolana nell’ultimo secolo. Sono dunque i sardi che qui guardano gli eventi, è lo spirito sardo che li soppesa e li valuta, è la sensibilità sarda che li colloca sull’orizzonte della cronaca. Ogni giorno, in slot orari predefiniti, la fruizione del percorso espositivo verrà agevolata dal contributo in diretta dell’attore e fantasista Gaetano Marino di Quarta Radio, che condurrà il pubblico lungo le pagine dei giornali come un cantastorie d’altri tempi, e di Mousiké di Pierluigi Manca, società specializzata nell’organizzazione e gestione di eventi musicali, con un percorso sonoro che attingeai generi più in voga nell’ultimo secolo.
Contribuiscono fattivamente, attraverso la loro sponsorizzazione, alcune delle maison più importanti nel ramo del lusso: Chopard, Recarlo e Longines. Poi Acqua San Martino e Fondazione di Sardegna. Infine, come sponsor tecnici, oltre ai già elencati, Vigilanza la Nuorese e Asso Centro Medico, che in ottemperanza alle norme di sicurezza previste dall’emergenza sanitaria curerà in loco alcuni infopoint per la rilevazione della temperatura agli occhi, con tutte le istruzioni per l’utilizzo corretto dei termoscanner e per la disinfezione delle mani. L’immenso patrimonio in esposizione sarà integralmente pubblicato in un catalogo che verrà posto in vendita nell’ambito della mostra in tutti i luoghi in cui essa si svolgerà. Dopo Nuoro, sino alla fine del 2021, sono previste tappe a Sassari, Cagliari, Milano e Roma, a sottolineare l’interesse non solo sardo dell’evento. Durante la cerimonia d’inaugurazione, il centesimo pezzo della preziosa penna creata da Montegrappa, su incarico di Fabio Rosas, per celebrare il Premio Nobel Grazia Deledda, e tirata appunto in soli cento esemplari numerati, verrà consegnato alla giornalista e scrittrice Elvira Serra, firma di punta del Corriere della Sera, che sarà anche la madrina dell’evento.

Dichiarazione di Fabio Rosas
«Sono emozionato e commosso all’idea di legare il nome della mia famiglia a questa grandiosa operazione culturale, a maggior ragione in un periodo come questo, che ci chiama tutti a fare quanto possiamo per vivere e dare una mano all’economia italiana.

«Cento anni da Rosas 1945 è il dono che come famiglia e azienda abbiamo voluto fare alla nostra città e alla nostra gente. È una mostra importante che certamente lascerà il segno sull’isola e in penisola. Sarà di stimolo a tutto l’indotto, non solo a Nuoro ma anche nelle due altre località sarde in cui la trasferiremo, e favorirà la consapevolezza di quanto la Sardegna rappresenti per la nazione intera.
«Per cui, pur nella sofferenza di un anno come il 2020, mi sento di poter dire che il destino non poteva fissare a questa mostra un appuntamento più nobile e moralmente imperativo».

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