Pisa Orologeria presenta Lorenz Static Designed by Richard Sapper

19 novembre 2020

Un’edizione speciale del famoso orologio da tavolo per il retailer di alta Orologeria a Milano

Disegnato da Richard Sapper, e vincitore del Compasso D’oro nel 1960, deriva dall’intenzione di creare una forma non statica, cioè una forma che sembri possedere una vitalità propria.

Per questo il piano di appoggio si trova in un punto sul quale normalmente l’oggetto non potrebbe reg­gersi; essendo poco visibile, dà l’impressione che l’orologio non appoggi affatto.

Il quadrante e il vetro dell’orologio sono situati all’estremità, quasi fuori sagoma, dona l’idea di andare incontro a colui che vuol sapere l’ora.

Dalla costruzione dell’intero oggetto deriva appunto una vitalità concreta: l’orologio sa rimettersi saldamente in piedi da solo da qualsiasi posizione imposta, assumendo quella staticità che gli dà il nome.

In collaborazione con Pisa Orologeria, Lorenz ha realizzato un’edizione speciale, con il logo PISA 1940 e in colore rosè, in vendita in esclusiva presso il Flagship Store di Pisa Orologeria in Via Verri 7 a Milano e sulla vetrina digitale Pisa Circle di pisaorologeria.com.

Richard Sapper – profilo

«Il tempo è una delle poche cose che possono definire la qualità di un oggetto» (Monaco di Baviera, 30 maggio 1932 – Milano, 31 dicembre 2015) Richard Sapper è stato un designer e accademico tedesco, attivo in prevalenza in Italia.

Considerato uno dei designer più importanti della sua generazione; le sue creazioni esprimono combinazione tra innovazione tecnica, purezza di forma con rilievi di arguzia e sorpresa. Ha ricevuto il prestigioso Compasso d’Oro 11 volte. Le sue creazioni sono state esposte in diversi musei, tra cui il Triennale Design Museum di Milano, il Museum of Modern Art (MoMA) di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.

Sapper iniziò la sua carriera di designer nel reparto styling di Mercedes-Benz. Nel 1958 si trasferì a Milano e lavorò inizialmente presso lo studio dell’architetto Giò Ponti. Nel 1959 entrò a far parte del centro design della Rinascente, il grande magazzino conosciuto all’epoca per essere cretivo ed all’avanguardia. Nello stesso anno iniziò a lavorare come designer indipendente creando diversi prodotti per aziende italiane e tedesche, compreso lo Static per la milanese Lorenz. Con lo Static Sapper vinse il suo primo Compasso D’Oro.

Nei primi anni ‘60 Sapper iniziò un’importante collaborazione con il designer ed architetto Marco Zanuso, una partnership che sarebbe durata per molti anni. Brionvega, intuendo le potenzialità dei due, affidò loro, sempre nel 1959, il restyling della produzione con l’ambizione di competere con i produttori giapponesi e tedeschi. Sapper e Zanuso, idearono radio e televisori ben presto must del design italiano. L’estetica plastica e minimalista dei due designer, venne evidenziata nel telefono Grillo creato nel 1965 per Siemens ed Italtel. Grillo fu il primo telefono a cerniera, prodromo dei cellulari pieghevoli. Nel 1964, Sapper e Zanuso progettarono K1340 per Kartell, sedia leggera ed impilabile interamente in plastica.

Nel 1972, Sapper disegnò Tizio per Artemide. In sostanza una delle prime lampade alogene, senza fili, con bracci a fungere da conduttori di corrente. La Tizio diventerà una delle lampade più vendute al mondo e, contestualmente per merito del suo design unico, un vero oggetto di culto. Sapper, creerà ulteriori classici del design: nel 1979 le sedie da ufficio Sapper Chair di Knoll; una serie di cronometri per Heuer nel 1976; la sedia pieghevole Nena per B&B Italia nel 1984.Nel 1978, Sapper ricevette il primo incarico da Alessi per il design di una caffettiera espresso, la 9090, che gli valse un nuovo Compasso.

A seguire: bollitore con fischietto a due note del 1984; nel 1990 la teiera Bandung; la macchina per caffè Coban del 1997 e la grattugia formaggio Todo nel 2006 per citarne solo alcuni. La serie di pentole La Cintura di Orione, sempre per Alessi, venne progettata tra 1986 e 2009 in collaborazione con rinomati chef.

Alcuni dei suoi più recenti progetti includono la realizzazione di una serie di supporti per monitor da computer creata per Knoll.

Nel 1980, Sapper venne ingaggiato come consulente per il design alla IBM. Iniziò la progettazione di numerosi portatili; è del ‘92 il ThinkPad (700C). Il designer ruppe la tradizione grigio perla dell’azienda newyorkese, introducendo una semplice ed elegante scatola nera rettangolare. La sorpresa fu poi nel pulsante rosso della tastiera per il controllo del mouse sullo schermo. Nel 2005 IBM cedette a Lenovo la divisione pc. Sapper continuò a seguire il marchio ThinkPad come consulente di design del colosso cinese.

Nel corso della sua attività, Sapper mostrò grande interesse per i problemi di trasporto. Con FIAT studiò vetture sperimentali, in particolare concentrandosi su sistemi di paraurti pneumatici. Con Pirelli sviluppò strutture pneumatiche. Nel 1972, fondò con l’architetto Gae Aulenti un gruppo di lavoro per lo studio di nuovi sistemi di trasporto urbano. Sviluppò questo tema nel 1979 alla XVI Triennale di Milano, presentando un autobus FIAT con bici dei passeggeri riposte in apposito spazio. L’idea prendeva il nome di Zoombike, una bici “intraveicolare” pieghevole ultraleggera (appena 6 chilogrammi) sviluppata con tecnologia aeronautica. La Zoombike si lasciava piegare con la stessa facilità e rapidità di un ombrello e poteva essere facilmente riposta in bagagliaio d’auto.

Sapper tenne diverse conferenze all’università di Yale, all’accademia delle arti di Stoccarda, l’università di Pechino, il Royal College of Art di Londra, la Domus Academy di Milano, l’Università di Buenos Aires e la scuola superiore di arti applicate di Vienna.

Sapper è stato membro onorario della Royal Society of Arts, e un membro dell’accademia delle arti in Germania. Nel 1992 ricevette il Lucky Strike Award dalla Raymond Loewy Foundation per il suo lavoro sul design. Il German Design Council lo premiò nel 2009, e ricevette un Dottorato dall’Università della Nord Carolina nel 2010. Nel 2012, Sapper recette la Merit Cross dal Presidente della Republica Federale tedesca. L’ADI, Associazione per il Design Industriale premiò Sapper con un Compasso D’Oro alla carriera nel 2014.

Compasso d’oro
– 1960 per l’orologio Static (Lorenz)
– 1962 per il televisore Doney con Marco Zanuso (Brionvega)
– 1964 per la Seggiolina K-1340 con Marco Zanuso (Kartell)
– 1967 per il telefono Grillo con Marco Zanuso (Siemens)
– 1979 per la Caffettiera Espresso 9090 (Alessi)
– 1987 per il sistema di mobili da ufficio Dalle nove alle cinque (Castelli)
– 1991 per il sistema componibile per ponti fissi per pale caricatrici PONTI 180/182 (Hurth Axle)
– 1995 per il computer portatile Leapfrog (IBM)
– 1998 per la bicicletta da città pieghevole ZOOMBIKE con Francis Ferrarin (Elettromontaggi)
– 1998 per la macchina per caffè con macinacaffè Coban (Alessi)
– 2014 Compasso d›oro alla carriera «per aver unito il rigore tedesco e la genialità italiana nel disegnare una moltitudine di prodotti straordinari e di grande successo in ambiti anche molto distanti tra loro.»

Nel 1960 lo Static vince il Compasso D’oro

Il premio «Compasso D’Oro» è un importante riconoscimento assegnato dall’italiana ADI – Associazione per il Design Industriale – con l’obbiettivo di premiare ed enfatizzare la qualità del design italiano.

E’ il più vecchio e più prestigioso premio di design industriale del mondo.

Fondato nel 1954, il premio nacque originariamente da un’idea di Giò Ponti ed Alberto Rosselli e fu inizialmente sponsorizzato dal grande magazzino milanese «La Rinascente».

Cessato il patrocinio da parte de «La Rinascente» nel 1964, il premio è passato direttamente sotto l’egida dell’ADI.

La giuria del premio «Compasso d’Oro» 1960:
Lodovico Belgioioso – Architetto
Vico Magistretti – Architetto
Augusto Magnaghi – Architetto
Augusto Morello -Critico d’arte
Marco Zanuso – Architetto

L’idea:
La forma dell’orologio da tavolo Lorenz Static deriva dall’intenzione di creare una forma non statica, cioè una forma che sembri possedere una vitalità propria.

Per questo il piano di appoggio si trova in un punto sul quale normalmente l’oggetto non potrebbe reggersi; essendo poco visibile, da l’impressione che l’orologio non appoggi affatto.

Il quadrante e il vetro dell’orologio sono situati all’estremità, quasi fuiori sagoma, dano l’idea di andare in cotnroa colui che vuol sapere l’ora.

Dalla costruzione dell’intero oggetto deriva appunto una vitalità concreta: l’orologio sa rimettersi saldamente in piedi da soloda qualsiai posizione imposta, assumendo quella staticità che gli da il nome.

Dimensione dell’orologio da tavolo: Ø 65 mm. – lunghezza 95 mm.

La motivazione della giuria:
La semplicità e il rigore del progetto ( dalla forma ai materiali ); la cordialità dell’oggetto, la cultura del lettering, hanno valso il “Compasso d’Oro” 1960 all’orologio Lorenz Static.

E si è riconosciuto in esso uno sforzo, riustito e meritorio che tende a sottrarre la produzione di orolgeria, specie da tavolo, a quella imerate invadenza di gusto deteriore e “luxurious” che caratterizza gran parte del settore

Static (1959) – tratto dal libro Richard Sapper – Edited by Jonathan Olivares – Phaidon

Verso la fine degli anni ’50 il giovane Richard Sapper, pur collaborando stabilmente all’interno del centro design della Rinascente di Milano, ricevette i primi incarichi professionali indipendenti, che fecero decollare il suo unico modo di disegnare oggetti e di interpretare il design. Il primo di questi fu da parte del proprietario di Lorenz, l’azienda di orologi milanese fondata nel 1934. Nel suo primo progetto indipendente Sapper si interessò alla produzione di oggetti in metallo.

La forma era tornita da un pezzo solido di acciaio con all’interno un peso (originariamente in argento). Il peso mantiene lo Static in posizione verticale quasi fosse sospeso sulla superficie di appoggio. Lo Static vinse il Compasso d’oro nel 1960 quando Sapper aveva solamente 29 anni.

Le origini dello Static: presso la Rinascente lavorava una segretaria, alla quale penso piacessi particolarmente (ricorda Sapper). Un giorno ricevette una telefonata da un imprenditore che produceva orologi. Tullio Bolletta, questo il suo nome, le disse che nessuno dei suoi orologi aveva mai vinto un Compasso D’Oro e come dovesse fare per riuscirci. Così Lei rispose: “si vede che non ha un buon designer, deve assumere un buon designer se vuole vincere il compasso d’oro”. Il signor Bolletta chiese: “ma come posso fare ad ingaggiarlo?”, e lei rispose: “forse posso proporle qualcuno” ed aveva Sapper in mente.

Si presentò così alla scrivania di Sapper e disse: “C’è un signore che vuole parlare con te”. E Sapper chiese: “Come mai?”. E la segretaria: “vorrebbe disegnare un orologio, saresti interessato?”. E lui rispose: “può darsi”. E lei: “va bene lo chiamo così vi potete parlare”. Sapper aggiunse che non poteva promettere il Compasso D’oro ma che sicuramente ci poteva provare. Il giorno seguente la segretaria si presentò nuovamente alla scrivania dicendo “ecco il signor Bolletta”.

Il signor Bolletta aveva a quel tempo un problema, che espose a Sapper. Durante la guerra erano stati prodotti siluri con meccanismi interni che fungevano da timer per armare i siluri stessi. Finita la guerra naturalmente nessuno era più interessato ai siluri e così il signor Bolletta aveva acquistato, ad un prezzo estremamente interessante ed economico, un vagone ferroviario pieno di questi meccanismi e voleva utilizzarli per realizzare un orologio da tavolo.

Sapper disse “diamo un’occhiata”. Guardò il meccanismo e studiò il problema, che non era per nulla semplice in quanto i meccanismi erano molto grandi e necessitavano di una batteria, cosa che contribuiva ad incrementare ulteriormente le dimensioni. Sapper rifletté sulla cosa e disegnò un orologio da tavolo che fosse compatibile con quelle grandi dimensioni. Propose quindi al signor Bolletta di realizzarlo ed egli disse “perfetto!, volentieri”. Fu piuttosto difficile da realizzare in quanto era possibile aprire l’orologio solo dalla parte frontale; il resto era un unico pezzo di metallo tornito; aveva poi quel pezzo “piatto”, tagliato nel volume dell’oggetto complessivo, in modo tale che il prodotto potesse appoggiare sul piano di un tavolo. Quando si spinge il prodotto, esso rotolerà sul piano, fina a trovare la parte piatta, e così si rimetterà “in piedi” da solo nuovamente. Questo era il trucco dello Static. Per questo orologio da tavolo Sapper aveva bisogno di un disegno di quadrante speciale, così si recò al mercatino delle pulci a Milano, cercando dei disegni che facessero al caso suo. Trovò un quadrante di un orologio di un aereo cacciabombardiere e così ebbe finalmente il suo quadrante.

Nel 1960 lo Static vinse il Compasso D’oro.

Static – processo produttivo

SCOCCA: realizzata partendo da un cilindro di acciaio 316L forgiato, del peso di 2 kg. e controllato ai raggi X per verificare la purezza ed assenza di imperfezioni nella fase della fusione, la scocca dello Static è prodotta attraverso una tornitura di precisione a controllo numerico CNC, la quale provvede ad abradere il materiale in eccesso, facendo cosi nascere dal pieno l’oggetto. Il metallo si forma così a disegno originale, sino a creare in un pezzo unico la forma definitiva comprensiva del fondello di appoggio del diametro di 3,1 mm. e del peso nella parte posteriore della scocca integrata in un corpo unico, per mantenerlo in posizione.

PIASTRA FERMA MOVIMENTO: realizzata in alluminio PS Profondo Stampaggio con uno stampo a blocco il quale provvede a rimettere in allineamento, per interferenza, la culatta porta meccanismo con il diametro interno dell’oggetto Static. E’ provvista di pre-foratura coesa con le parti di tenuta meccanica del cronografo.

VETRO: realizzato in metacrilato a fusione in alta pressione con stampi cromati rende detta componente assolutamente trasparente, senza rifrazioni in ∂ luce ed in assenza di pigmenti. E’ totalmente Ultra Trasparente e provvisto già nel polimero di estrusione di una protezione UV ultravioletti, in modo da evitare l’ingiallimento del medesimo. La forma del vetro in plastica è volutamente convessa, per ovviare a quelli che sarebbero i problemi della corretta lettura oraria, con una riflessione delle fonti luminose artificiali che avrebbero potuto inficiarne la lettura (qualora fosse stata eseguita “flat”), in modo da poter offrire al fruitore una lettura oraria a 120 gradi (60° dal centro per ogni lato).

QUADRANTE: realizzato in alluminio di lega 2846 viene stampato in tampografia, con un fondo in nero o bianco matt 80 gloss, di modo da evitare riflessioni indesiderate. Gli ink. di stampa sono Marabu® azienda leader nella realizzazione di permanent ink di cui possiamo garantire un’adesione ed un anti sbiadimento per 10 anni sottoposti a luce solare permanente.

LANCETTE: realizzate in Acciaio 304L hanno lo shape della classica forma a cuore e lanceiforme, come anche la lancetta della seconderia, che determina una precisione del segno orario fino a margine scala grafica. Le lancette sono laccate con vernici ad alta adesione.

BOCCOLE DELLE LANCETTE: realizzate in OT ottone orologeria vengono a calettare per interferenza l’alberatura della meccanica cronografica, offrendo cosi una maggiore stabilità e planarità con tutto il gruppo alberi cronografi/indicatori.

MOVIMENTO: realizzato nella più importante e prestigiosa fabbrica Tedesca UTS ha un sistema di controllo al quarzo con un’oscillazione regolata da un sistema Siemens® che provvede a regolare il tempo in modo impeccabile. Dotato di una batteria MN21 da 1,5 Volts il vostro orologio Static potrà lavorare per un anno senza obbligatoriamente cambiare l’alimentazione.

Static, la confezione

L’astuccio dello Static è stato riprodotto tale e quale all’originale. Un cilindro di pelle all’interno del quale riporre, in posizione verticale, l’orologio da tavolo Static. Realizzato a mano in modo artigianale dal pellettiere milanese Davide Albertario è in pelle naturale finitura saffiano in colore nero e presenta la stessa forma cilindrica con la piccola “tracolla” dell’astuccio originale del 1960. E’ corredato di stampe a caldo con tutte le descrizioni principali dello Static e rifinito internamente in velluto floccato rosso. Lo stesso astuccio è contenuto in una sovra-scatola verticale in cartone nero personalizzata con i nostri loghi.

Static – versioni in metallo spazzolato

Static- versioni in metallo laccato colorato

Static – versioni in metallo lucido

Versioni speciali possono essere prodotte su richiesta

CARATTERISTICHE TECNICHE (per tutte le versioni):

– cassa in acciaio solido
– misure, 6,5 cm. x 9,5 cm.
– peso grammi 850
– movimento a quarzo UTS con secondi centrali cod. Q_696 (durata della batteria circa 1 anno)
– batteria Lady-Cell IEC LR1 da 1,5 Volt

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