Patek Philippe Nautilus Calendario Perpetuo

Haute Horlogerie da La Clessidra #3 2018

06 agosto 2018

La referenza 5740 è una di quelle “predestinate”, che fa scalpore solo per il fatto che esiste. Il Nautilus, presentato la prima volta nel 1976, mai aveva, infatti, incluso la funzione di Calendario Perpetuo. In passato sono state implementate già diverse complicazioni, quali un doppio fuso orario, un cronografo flyback automatico oppure un Calendario Annuale, ma questa nuova referenza è la prima in assoluto ad includere una Grande Complicazione.

La forma è quella classica, inedita all’epoca, ottagonale e aggraziata, con i bordi smussati, a ricordare un oblò. Il blu soleil del quadrante è della medesima tonalità di quello adottato nel 2016 per l’edizione speciale del quarantennale, impreziosito dai motivi orizzontali a rilievo: tutte note marine, per un tributo al nome stesso del segnatempo.

Gli appassionati e gli acquirenti di Patek Philippe sono consci del fatto che ciascun orologio è il risultato di una filosofia particolare, basata sui dieci valori della Maison, veri e propri pilastri del saper-fare: indipendenza, tradizione, innovazione, qualità e lavorazione a regola d’arte, rarità, valore, estetica, servizio, emozione e retaggio. Sono concetti sui quali ci si deve soffermare con attenzione e che certamente aiutano i più esperti a comprendere ancora meglio l’essenza di ogni singola creazione. Ne è riprova il Sigillo Patek Philippe, che garantisce tutti gli orologi del brand quanto alla progettazione, ai materiali, ai controlli, alla qualità e al servizio post-vendita, per fornire il massimo dell’esperienza orologiera.

Perfetta espressione di questa vocazione all’impeccabilità, il Nautilus Calendario Perpetuo appena presentato, è già subito un “must” indiscusso, con le sue finiture lucide e satinate, la perfezione dei pezzi e dell’assemblaggio, la qualità eccezionale dei materiali – oro bianco 18 carati sia per la cassa, sia per il bracciale.

Tecnicamente il 240 Q è un calibro avanzatissimo, funzionante a 21.600 A/h, dotato di bilanciere Gyromax e spirale Spiromax, costituito da 275 componenti e 27 rubini. Le funzioni sono ben disposte sul quadrante in maniera razionale, con ore e minuti centrali, con i tre quadranti ausiliari a lancetta ad indicare le funzioni del calendario perpetuo: mese e indicazione del ciclo degli anni bisestili al 3, giorno della settimana ed indicazione delle 24 ore al 9; un tocco di stile raffinato è dato dal quadrante posizionato ad ore 6, indicante la data e con la finestrella delle fasi lunari, leggermente sovradimensionato rispetto agli altri, quasi a far rilevare l’importanza della complicazione, la quale, grazie all’estrema precisione del calibro, necessiterà di una regolazione di un solo giorno in 122 anni rispetto al ciclo lunare effettivo.

Le lancette di ore e minuti – a bastoni – così come tutti gli indici applicati, sono in oro bianco e ricoperto di Superluminova, mentre le lancette del giorno della settimana e mese, del datario, anno bisestile e delle 24 ore sono tutte in oro bianco 18 carati laccato bianco. La ricerca di una sportività coesistente con l’eleganza è costante in tutti i minimi particolari. Il bracciale, rifinito in maniera eccellente, è completato da una déployante con ben quattro punti di attacco indipendenti, a garanzia della massima sicurezza possibile.

La cassa, da 40 mm, è capace di una tenuta fino a 60 metri e attraverso il fondello in cristallo di zaffiro è possibile ammirare il calibro ultrapiatto 240 Q, meccanico automatico di manifattura, con microrotore in oro 22 carati, capace di una riserva di carica minima di 38 ore. Il movimento, con il suo spessore di soli 8,42 mm, risulta essere il Calendario Perpetuo più sottile di tutta la produzione Patek Philippe. Sui lati della cassa sono visibili i 4 correttori delle funzioni del Calendario Perpetuo, che, tramite ingegnosi rinvii, permettono le regolazioni necessarie, anche grazie all’apposito stilo in legno d’ebano e oro bianco con cui viene consegnato.

L’ultimo nato della collezione Nautilus raccoglie, quindi, l’eredità dei suoi precursori, aggiungendo al prezioso e ormai riconoscibilissimo design una complicazione d’eccellenza, che certamente troverà moltissimi estimatori. La sportività dell’orologio resta la medesima, così come la grande classe, che lo rende perfetto nelle situazioni più differenti. Il mito continua.

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