Aurelie Picaud, Fabergé Global Timepieces Director

La nostra intervista esclusiva su La Clessidra di marzo 2018

28 marzo 2018

Nella foto da sinistra: Jacques Carles Presidente del Centre du luxe et de la création, Aurelie Picaud, Fabergé Global Timepieces Director, Jean-Marc Wiederrect, maestro orologiaio e co-fondatore di Agenhor

Con alle spalle prestigiose esperienze come product manager per Omega e Audemars Piguet, cosa ha voluto dire creare il team per Fabergé, inventare di punto in bianco un nuovo capitolo di questa grande Maison indipendente?

Unirsi a Fabergé ha segnato davvero l’inizio di un nuovo viaggio. Essere in grado di creare una nuova categoria all’interno di un marchio così consolidato è stata una rara opportunità. Con solo 18 mesi dall’ideazione al lancio, è stato necessario seguire un piano rigoroso e dettagliato che includeva definire le caratteristiche uniche di Fabergé incorporando la sua ricca storia e DNA, selezionare i giusti maestri orologiai con cui collaborare per creare i nuovi orologi e, soprattutto, definire i passi da seguire per creare il team più adeguato, in linea con la visione di Fabergé, aprendo un laboratorio di orologi con sede in Svizzera.

Nella natura e nella cultura della famiglia Fabergé c’è sempre stata la volontà di collaborare con i migliori artigiani. Ci racconta l’incontro e la collaborazione con Jean-Marc Wiederrecht?

Volevamo che i nostri orologi Fabergé esprimessero le migliori caratteristiche tipiche della Maison, e questo ha voluto dire valutare e prendere decisioni di produzione sulle proporzioni, i colori, la stratificazione dei materiali e, naturalmente, un elemento di sorpresa. È estremamente importante per noi includere anche la caratteristica dell’ingegnosità di Fabergé in tutti i nostri nuovi orologi, in particolare nelle nostre complicazioni. Il nostro desiderio era quello di sviluppare movimenti esclusivi Fabergé che ispirassero emozioni e impiegassero nuovi modi inaspettati per mostrare il tempo. Era quindi del tutto naturale pensare a Jean-Marc Wiederrecht (Agenhor) come a uno dei maestri orologiai per le complicazioni del nostro futuro orologio femminile. In realtà è stato molto difficile convincerlo a incontrarsi con me e quando finalmente abbiamo avuto la possibilità di fissare l’appuntamento nel suo laboratorio, i primi 30 minuti sono stati piuttosto impegnativi. Tuttavia, dopo aver spiegato la nostra visione per i nuovi orologi, ha iniziato ad essere molto eccitato ed è stato l’inizio dello sviluppo dell’orologio Lady Compliquée Peacock.

In soli tre anni siete riusciti a creare orologi e complicazioni uniche, che associano l’eccellenza della tecnica, il savoir faire dell’alta gioielleria e la bellezza allo stato puro. Avete collezionato premi e riconoscimenti. Che cosa vi ha permesso di arrivare a tanto?

A Fabergé, abbiamo una mentalità da start-up: lavoriamo a ritmi serrati e abbiamo il privilegio dell’autonomia – non ci sono quindi limiti a ciò che puoi realizzare. Questo meraviglioso ambiente consente alle cose di manifestarsi molto rapidamente. Inoltre, lavorare con i migliori artigiani rende anche molto più semplice ottenere i risultati attesi in un breve lasso di tempo.

Fabergé non rincorre la novità a tutti i costi. Questo sarà un anno di attesa e riflessione. Su che cosa vi state concentrando? Che cosa volete comunicare al pubblico? Quali saranno le prospettive future?

Certo, continuiamo a lavorare su nuovi prodotti per sorprendere alla maniera tipica di Fabergé ma, hai ragione, dopo aver stabilito le nostre principali collezioni di orologi, ora è il momento di comunicare le novità! Desideriamo informare il pubblico sui nostri prodotti e sul nostro approccio unico. Ci sono così tante storie dietro ciascuno dei nostri orologi e il suo sviluppo, ed è per noi un grande piacere invitare i nostri clienti e chi ancora non ci conosce a prendere parte a questo viaggio. Vogliamo condividere e comunicare i nostri prodotti, i nostri artigiani, la nostra visione e la nostra passione.

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